“Il Piemonte non si visita, si assapora”
Terra di luna e di falò, il Piemonte è confine tra due mondi: il Mediterraneo e l’Europa continentale.
Mélange di tradizione e innovazione, questa regione ha assunto un ruolo centrale nello sviluppo della moderna enologia italiana.

Geografia e Geologia
I nostri vini sono prodotti nel cuore delle Langhe. Sul territorio attraversato dal torrente Talloria, nei Comuni di Diano d’Alba, Serralunga d’Alba, Montelupo Albese e Sinio.
Dopo mesi di scrupolose cure in vigna, l’uva raggiunge la cantina per la pressatura soffice, il controllo delle temperature, la stabilizzazione naturale del colore e lo stoccaggio all’interno di botti in acciaio.

Storia, Arte e Cultura
Uno dei primi estimatori del vino piemontese fu Giulio Cesare. Di ritorno dalla Guerra Gallica, il condottiere decise infatti di portarne una buona quantità a Roma.
In epoca moderna, i vini della regione incuriosirono enologi e personalità eminenti dell’alta società. Camillo Benso conte di Cavour convertì le cantine della propria tenuta di Grinzane alla produzione del Barolo, e ben presto il vino attirò l’attenzione della Corte Savoia che introdusse questo nobile vino nei ricercati banchetti reali. Da questo momento il Barolo venne considerato “il vino dei re, il re dei vini“.

Enogastronomia
La gastronomia piemontese sa stimolare i diversi moti dell’anima. Dal sopraffino tartufo bianco d’Alba al riso del vercellese, per non dimenticare i formaggi autoctoni come il castelmagno e la raschera.
I vini piemontesi, nobili come il Barolo e il Barbaresco o più rustici come la Barbera e il Dolcetto, si sposano perfettamente con una cucina che fonda le proprie origini sulle stufe contadine come sui banchetti reali.